RICETTE DELLA SALUTE

MERLUZZO ALLE NOCCIOLE E CURRY
Ingredienti:
•    500 g di merluzzo pulito
•    200 g di nocciole tritate
•    3 cucchiai di farina di riso
•    2 cucchiai di olio extravergine di oliva
•    1 cucchiaino di curry
•    pepe e sale

Come si prepara?
Dopo aver acceso il forno a 200 gradi, miscelate in una terrina le nocciole tritate con la farina di riso e il cucchiaino di curry.
Adesso prendete il merluzzo e passatelo per bene nella terrina e quindi adagiate i filetti di merluzzo sopra una teglia che avrete foderato con carta da forno. Il gioco è quasi fatto! Completate il tutto oliando leggermente la superficie dei filetti “nocciolati” e spolverizzando con pepe e sale. Infornate per circa 20 minuti (dipende dallo spessore dei filetti di merluzzo) a 200 gradi. Servite con una maionese vegana aromatizzata all'erba cipollina e aglio.
150 ml di latte di soia · 250 ml di olio extravergine di oliva · 2 cucchiai di aceto di mele o di riso · qualche filo di erba cipollina · sale · pepe ·1/2 cucchiaino di curcuma · 1 cucchiaino di aglio in polvere
Nel bicchiere del mixer versate il latte di soia, l’olio extravergine, 1 pizzico di sale, 1 di pepe, la curcuma, l’erba cipollina tritata, l’aceto e l’aglio. Frullate con il mixer lasciando che addensi senza fretta (in frigorifero per 1 ora diventerà ancor più soda!)
Perché fa bene?
Le nocciole per esempio sono una ricchissima fonte di vitamina A e apportano bellezza e lucentezza alla pelle e agli occhi, come tutti i frutti e gli ortaggi trattati nel capitolo degli «arancioni». Ovviamente la quantità è modesta rispetto ai «grandi» della vitamina A, ma la nocciola vince il secondo premio tra la frutta secca, con 30 microgrammi per ogni 100 g di frutto senza guscio. Le nocciole, come tutta la frutta secca, sono un alimento molto ricco di «grassi buoni», tra cui gli Omega-6, ma l’eccezione è la presenza di Omega-3 (di solito presenti nel pesce e nelle alghe marine), ovvero quei particolari grassi che aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari e aiutano ad abbassare l’eccesso di colesterolo circolante. Digeribili più di ogni altro frutto oleoso, sono una delle varietà di frutta secca più ricca di vitamina E, l’antiossidante per eccellenza. Le nocciole sono inoltre un’ottima fonte di selenio (un minerale che previene l’invecchiamento cellulare) e di flavonoidi, la cui funzione – ricordo – e` quella di svolgere una forte azione antinfiammatoria, antivirale e che aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori.
Contengono anche fitosteroli, sostanze ritenute importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari; a questo proposito un recente studio scientifico ha dimostrato che un uso regolare di nocciole e` in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (il colesterolo «cattivo») e di trigliceridi.




POLPETTE AGLI OMEGA-3
Ingredienti:
•    150g di pesce spada
•    150g di merluzzo
•    4 acciughe sott'olio
•    250g di ceci lessati
•    6 cucchiai di pane grattugiato
•    4 cucchiai di olio extravergine di oliva
•    peperoncino
•    sale
•    pepe
•    aglio
•    prezzemolo

Come si prepara?
Saltare in padella il pesce spada con il merluzzo, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e l’aglio tagliato a pezzetti.
Appena cotto unire i ceci e lasciare insaporire insieme al pesce per circa 10 minuti. Spezzettare le alici e lasciare insaporire nella padella con gli ingredienti in cottura.
Aromatizzare con peperoncino, pepe e prima di salare, assaggiare (le alici sono salate e potrebbe non esser necessaria a salatura).
Riunire tutto nel bicchiere del mixer e frullare.
Appena il composto è omogeneo, unire il pane grattugiato (solo 3 dei 6 cucchiai) e quindi il prezzemolo fresco tritato poco prima.
Lavorare con le mani fino ad ottenere tante polpettine che passerete velocemente nel restante pane grattugiato.
Adagiatele su una teglia da forno rivestita con carta forno ed infornate per circa 30 minuti a 200 gradi… servitele tiepide o fredde con salsa al pomodoro speziata al wasabi e zenzero o maionese vegana al prezzemolo.

Perché fa bene? 
Col termine pesce azzurro si indicano diverse specie di pesce che vanno dalle acciughe alle alici, dalle sardine agli sgombri e al tonno; viene così definito in virtù della sua colorazione, blu scura sul dorso e argentea nella zona ventrale.
Una dieta ricca di «grassi buoni» va a beneficio, principalmente, di cuore e arterie, ma non sono solo queste le sorprese del pesce azzurro: le nobili proteine e i sali minerali che contiene completano l’opera, a ulteriore vantaggio della nostra salute. Un vero e proprio toccasana dal mare! In linea generale, il pesce è composto da acqua per il 60-80%, proteine per il 15-23% e grassi per lo 0,5-20%.
I «grassi buoni» contenuti nel pesce azzurro sono degli acidi grassi polinsaturi Omega-3, precisamente l’acido eicosapentenoico (EPA) e l’acido docosaesenoico (DHA). Il pesce azzurro, con i suoi Omega-3, ha dunque un’azione antinfiammatoria e antitrombotica. Nel mondo «ideale» dovremmo mangiare pesce azzurro almeno 3 volte la settimana (sto parlando di pesce azzurro e non di molluschi, che contengono colesterolo e non lo abbassano!). Tra i minerali forniti dal pesce azzurro, ecco spiccare fosforo, magnesio, potassio, ferro, selenio, calcio, iodio e rame. Tra le vitamine più` importanti quelle del gruppo B e poi D e A. Il pesce azzurro è un alimento ottimo non solo per gli acidi grassi, indispensabili per il benessere del cuore e della circolazione, ma anche perché l’Omega-3 favorisce la protezione delle cellule dall'invecchiamento. In particolare in situazioni quali l’età avanzata, il diabete, l’obesità, gli acidi grassi della serie Omega-3 non possono essere derivati dall'acido linolenico, loro normale precursore, a causa del progressivo declino di attività dell’enzima delta-6-desaturasi; quindi l’apporto dell’alimentazione diventa indispensabile. L’acciuga europea, sott'olio, sgocciolata contiene 1,7 g di Omega-3!





ZUPPA DI SAN GIUSEPPE
 Ingredienti:
•    200 g di fagioli di Spagna lessati
•    200 g di lenticchie lessate
•    200 g di ceci lessati
•    250 g di broccoli
•    300 g di kamut
•    1 cucchiaio di cumino
•    olio extravergine di oliva
•    sale
•    pepe
Come si prepara?
In una casseruola dai bordi alti mettete i broccoli, disfando per bene le cimette. Aggiungete ceci, fagioli e lenticchie e circa 1 l d’acqua. Fate bbollire, salando e pepando un poco, per circa 30 minuti. Le lenticchie si disferanno sino a formare una crema (se poi usate quelle rosse, l’effetto crema è assicurato).
Nel frattempo, in un’altra pentola cuocete il kamut in acqua calda e leggermente salata. Una volta cotto e scolato, incorporatelo alla minestra e toglietela dal fuoco. Aggiungete l’olio extravergine di oliva, il cumino, date una bella mescolata e servite!
Perché fa bene?
I fagioli sono anche chiamati «carne dei poveri», i fagioli comprendono oltre 300 varietà` , solo una sessantina delle quali commestibili. Originari delle Americhe e coltivati fin dai tempi più` antichi, nel nostro paese arrivarono in seguito alle spedizioni spagnole nel Nuovo Mondo.
Tra i più` diffusi quello bianco e grosso « di Spagna », quelli piccoli neri e tondeggianti di origine messicana e ancora quelli con l’occhio, i cannellini, i borlotti.
I fagioli, come anticipato, sono un alimento dal forte valore nutritivo.
Il loro contenuto proteico medio va dal 2% dei fagiolini al 6,5% dei fagioli freschi e al 23,5% dei fagioli secchi. Nei fagioli e` inoltre discreto il contenuto di vitamine B1 e B2 e di niacina. Va pero` ricordato che la B1 viene in buona parte distrutta dalla cottura prolungata. I fagioli secchi rappresentano anche una buona fonte di minerali quali potassio, calcio e ferro.
Quante pietanze si possono preparare con i fagioli? Davvero tante, e soprattutto possono essere combinati con svariati ingredienti e spezie: pensiamo a zuppe, minestre, passati, contorni, insalate... Conferiscono inoltre un notevole senso di sazietà` grazie al lungo tempo di digestione.

Tenendo presente che una bistecca di vitello da 100 g contiene circa 23 g di proteine, una valida alternativa e` un bel piatto di pasta da 100 g con 60 g di fagioli. Una dose di « mattoni » per l’organismo, ovvero di proteine, davvero niente male!



INSALATA CON LE MELE
Ingredienti:
•    400 g di foglie di spinaci novelli
•    20 g di mandorle (anche non sbucciate)
•    20 g di noci
•    2 mele Golden o Renette
•    150 g di mais lessato
•    1 cipollotto
•    10 datteri freschi
•    4 cucchiai di olio extravergine di oliva
•    2 limoni
•    1 cucchiaio di salsa di soia
Come si prepara?
Preparate un’emulsione mettendo nel bicchiere del mixer l’olio extravergine  di oliva, il succo dei limoni e la salsa di soia. Scolate il mais e pulite il cipollotto affettandolo molto finemente. Private i datteri del nocciolo e tagliateli in 4; tagliate a dadini le mele, con la buccia. Mandorle e noci potete servirle intere o spezzettarle con le mani o ancora passate al mixer per pochi secondi (senza arrivare a ridurle in polvere).
Riunite insieme tutti gli ingredienti e condite con l’emulsione preparata.

Perché fa bene?
La mela, il frutto del peccato, è stata insieme alle cipolle al centro di un recente studio di un gruppo di ricercatori canadesi, pubblicato sul British Journal of Nutrition. Entrambi gli alimenti contengono quercetina, una molecola che provoca una riduzione del 50% del rischio di sviluppare cancro al colon.
Questo composto fitochimico è maggiormente presente nelle mele rosse e soprattutto nella buccia! Quindi, nel procedimento di preparazione di questo dolce, non troverete la classica frase «sbucciate le mele»…



SALSA DOLCE DI CIPOLLE ROSSE
Ingredienti:
•    500 g di cipolle rosse
•    200 g di zucchero integrale di canna
•    1 arancia rossa
Come si prepara?
Affettate finemente le cipolle e fatele stufare in una casseruola antiaderente con 3 cucchiai d’acqua per circa 10 minuti. Aggiungete lo zucchero integrale di canna e cuocete per altri 20 minuti. Spremete l’arancia e aggiungete il succo alle cipolle in cottura. Non gettate via la buccia del frutto!
Cuocete ancora per 20 minuti. Nel frattempo grattugiate un po’ di scorza di buccia dell’arancia e unitela alle cipolle.
La salsa dovrebbe essere pronta. Se la consistenza non è ancora di vostro gradimento, proseguite la cottura a fiamma dolcissima, facendo attenzione che non si bruci e non prenda sapore amaro.
Perchè fa bene?
La cipolla, come la mela, contiene quercetina, molecola utilissima per prevenire il cancro al colon e tenere a bada i livelli di glucosio del sangue (la glicemia).
Mi rendo conto che sembra assurdo parlare di glicemia e proporvi una salsa dolce alle cipolle, ma ricordate che l’importante è fare attenzione alla quantità e alla qualità dei dolci che mangiate! Per renderla leggermente agrodolce, al momento della cottura si aggiunge il succo di una o due arance. Passiamo all'aspetto nutrizionale e salutare associato a questo ortaggio, a cominciare dal suo principio attivo più` presente, il disolfuro di allilpropile, una parola tanto difficile (che sicuramente mai pronunceremo facendo la spesa, ma e` degna di essere nominata in questo capitolo), ovvero un glucoside solforato; le sostanze solforate presenti nella cipolla, tra le quali esso spicca, hanno la capacita`di abbassare i livelli di trigliceridi e di colesterolo oltre a combattere l’aggregazione piastrinica. Il sangue sara` così più fluido aiutando a prevenire trombi o coaguli e altre malattie cardiovascolari. La cipolla contiene anche enzimi, cioè` fermenti in abbondanza che stimolano la digestione e il metabolismo. E non finisce qui: troviamo anche oligo elementi quali zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, le vitamine A e il complesso B, C, E; flavonoidi dall'azione diuretica come la quercetina e, infine, la glucochinina,un ormone vegetale dall'azione anti diabetica molto studiato dai ricercatori e dagli effetti oramai conclamati. In poche parole, una fonte di benessere.




PESTO DI PISTACCHI
Ingredienti:
  • 50g di pistacchi salati e sgusciati
  • 2 cucchiai di grana grattugiato
  • 100 ml di olio extravergine di oliva
  • pepe

Come si prepara?
Tritate 50 g di pistacchi salati e sgusciati, unite due grossi cucchiai di grana grattugiato, un pizzico di pepe nero ed emulsionate con olio extravergine di oliva (circa 80 ml). Se siete amanti di una consistenza maggiore allora aggiungete anche 1 cucchiaio di pane grattugiato. Sarà un condimento divino per la vostra pasta (integrale) o per delle verdure grigliate o cotte al vapore!
Perché fa bene?
L'olio extravergine d'oliva è molto più di un condimento: protegge le arterie aiutando a regolare i livelli di colesterolo, contrasta l'azione ossidante dei radicali liberi sulle cellule, riduce l'acidità gastrica e disintossica l'organismo.
I pistacchi sono fortemente consigliati a soggetti che soffrono di anemia o di ritenzione idrica, e non solo. Sono ricchi in vitamina A con ben 43 microgrammi per 100 g di pistacchi sgusciati e vanno a braccetto con le mandorle come contenuto di fosforo, visti i loro ben 500 mg. Il primo premio tra la frutta fresca e secca lo vincono per il potassio: 973 mg! Da alcuni studi di ricercatori americani è emerso che hanno un’azione cardioprotettiva in soggetti con ipertensione normale e ipercolesterolemia; infatti il pistacchio è ricco in polifenoli che, come sappiamo, hanno un’interessante attività antiossidante e, in un modello sperimentale, hanno mostrato inoltre un’azione antibatterica, anti-fungina e antinfiammatoria. Sono un alimento sano e fortemente energetico, del tutto privo di colesterolo. Il sodio è praticamente assente. A 100 grammi di pistacchi essiccati corrispondono circa 601 chilo-calorie.


RICOTTA AI LAMPONI E MIRTILLI
Ingredienti:
  • 300 g di ricotta
  • 100 g di mirtilli
  • 100 g di lamponi
  • 100 g di mandorle a scaglie
  • 2 cucchiai di malto d’orzo
Come si prepara?
Setacciate la ricotta e con una spatola raccogliete la crema ottenuta in una ciotola. Aggiungete i 2 cucchiai di malto d’orzo, incorporandoli delicatamente. Preparate 4 coppette e disponetevi sul fondo i mirtilli, poi la crema e infine i lamponi e le mandorle a scaglie. Se non gradite le mandorle, provate con le nocciole tritate o un mix di nocciole e pistacchi.
Perché fa bene?
Mirtilli, more, ribes e fragole sono piccoli per dimensioni, ma grandi alleati per la salute, il benessere e la bellezza. Oltre a contenere minerali e vitamine di vario genere sono un concentrato di polifenoli, sostanze naturali capaci di proteggere dall'attacco dei radicali liberi, che, lo ricordiamo, sono le molecole di « scarto » ritenute le principali responsabili dell’invecchiamento precoce delle cellule. Inoltre anche grazie all'elevata quantità` di fibra detta « insolubile » sono un ottimo rimedio per stati di stitichezza cronica e occasionale in quanto stimolatori sulla peristalsi intestinale. Ultime ricerche dimostrano che questi frutti, insieme alla melagrana, contengono, tra le svariate sostanze benefiche, una in particolare: l’acido ellagico, un composto fenolico dotato di spiccata attività` antitumorale e antiossidante. Sembra che quest’acido inibisca lo sviluppo di tumori bloccando gli agenti cancerogeni e riducendone l’assorbimento. 
Tutti questi frutti hanno la caratteristica di essere ricchi di zuccheri semplici e acidi organici (citrico, tartarico, malico, ossalico), che conferiscono loro il sapore acidulo e qualità` nutrizionali importanti.
La fragola, l’aspirina rossa con il cappello verde, e` infatti ricca di acido salicilico (è la molecola dell'aspirina, quindi gli allergici stiano attenti!) e contiene vitamina C (ben 54 mg per 100 g di prodotto, praticamente la dose di vitamina C per una giornata, e` racchiusa in un pugno di dolci e rosse fragole!), potassio, calcio, acidi malico, citrico, tartarico, ascorbico ed ellagico. La vitamina C, giova ripeterlo, ha innumerevoli funzioni nell'organismo: ci protegge dai radicali liberi, previene malattie cardiovascolari, aiuta la cicatrizzazione delle ferite, migliora la risposta dell’organismo in caso di raffreddori stagionali e fortifica le difese immunitarie, abbassa inoltre il colesterolo e facilita l’assorbimento del ferro.
Il lampone, definito anche fragola pelosa o mora di montagna, e` il frutto di un arbusto spontaneo nei boschi montani dell’Europa e dell’Asia temperata, cresce e resiste senza grossi problemi fino a 1500 metri. E’ un frutto ricco di tannini (antiossidanti e astringenti che riducono l’assorbimento delle proteine e degli zuccheri), di flavoni (antiossidanti, ipotensivi e anticoagulanti) e di vitamine A, C, calcio, ferro, fosforo, fenoli. Tra gli acidi organici, come per le fragole, ecco il malico, l’acetico, il succinico, il salicilico.
mirtilli si possono rinvenire facilmente sulle Alpi e sugli Appennini. Già in epoca rinascimentale il frutto era utilizzato per le sue qualità` medicinali, grazie a sostanze quali gli antocianosidi (delfinidina, malvidina, petunidina e cianina) che, agendo in sinergia con la vitamina C, sono attivi nella protezione del sistema vascolare perché´ benefici per la circolazione sanguigna e per la fragilità` capillare. Il mirtillo e` ricco, inoltre, di vitamina A, zuccheri, tannino, pectine, acidi organici (citrico, malico, ossalico, tartarico, benzoico e chinico), sali minerali.
ribes rossi, tanto aspri, ma tanto utili: li avete mai provati in una comune insalata con pomodori, lattughino e cetrioli? Conferiscono un sapore davvero interessante, specie se combinati con dei cubetti di feta o formaggio stagionato a pasta dura. Le piccole bacche contengono zuccheri quali destrosio e levulosio, vitamine A e C, acidi organici tra cui spiccano il citrico, il malico, il glicolico e il tartarico e ancora minerali tra cui fosforo, calcio, potassio, ferro. Sono anch'essi ricchi di antociani, di potassio (370 mg per 100 g di bacche rosse) e di vitamina C (acido ascorbico): ne ritroviamo 200 mg per 100 g di bacche rosse. Basterebbero dunque quasi 40 g di bacche rosse per colmare il fabbisogno quotidiano di acido ascorbico.
La mora, ahimè`, non e` ricca di vitamine e minerali: spiccano soltanto il potassio e il fosforo, rispettivamente nella quantità` di 260 mg e 48 mg, sempre per 100 g di prodotto edibile. Ma e` sicuramente vincente per la quantità` di ellagitannini presenti: da un minimo di 900 mg fino a un massimo di quasi 4 g per chilogrammo. Cosa sono gli ellagitannini? Sono delle molecole complesse che possono liberare elevate quantità` di acido ellagico, una sostanza studiata nei laboratori di ricerca per le sue molteplici proprietà` protettive. E` un potente antiossidante polifenolico. Gli elagitannini sono contenuti in un numero limitato di alimenti, tra cui per l’appunto la mora, il lampone, la noce, il ribes, la fragola e la melagrana. Interessanti notizie a riguardo si trovano sul sito dell’American Cancer Society.




PLUMCAKE DI GRANO SARACENO
Ingredienti:
  • 1 vasetto di yogurt magro bianco
  • 3 bicchierini di farina di grano saraceno
  • 2 bicchierini di zucchero integrale di canna
  • 2 albumi
  • 1/2 bicchierino di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • la scorza grattugiata di 1 limone bio
  • marmellata di mirtilli, lamponi (rigorosamente senza zucchero aggiunto)
  • miele
  • crema al cacao amaro, frutta secca (facoltativi)

Come si prepara?
In una terrina versate un bicchierino di yogurt bianco; usate lo stesso bicchierino come misurino per gli altri ingredienti che andrete ad aggiungere.
Cominciate con la farina, lo zucchero e il lievito. Mescolateli. A parte montate a neve gli albumi, poi aggiungeteli alla miscela, e unite infine la scorza del limone, che avrete grattugiato evitando la parte bianca, e il 1/2 bicchierino d’olio.
Versate il composto in uno stampo da plumcake rivestito con carta da forno e fate cuocere in forno già caldo a 180 °C per 35-40 minuti.
Lasciate raffreddare e guarnite a piacere con marmellata di mirtilli, miele o crema al cacao. Se avete optato per la frutta secca, allora aggiungetela all'impasto prima di versarlo nello stampo.
Perché fa bene?
Il grano saraceno è privo di glutine e le sue origini risalgono alla Mesopotamia: è ricco di lisina, vitamina P ed è considerato un vero e proprio tonificante. Oltre ad agire come fluidificante del sangue, è ottimo per la salute dell’intestino, perché permette di ridimensionare gli intestini troppo «espansi» e rilassati.



BISCOTTI ALLE ALBICOCCHE
Ingredienti:
•    1 tazza di uvetta ammorbidita in succo di mela tiepido
•    1 tazza di semi di girasole tostati
•    1 tazza di mela secca ammorbidita in succo di mela tiepido
•    10 albicocche disidratate e ammorbidite in succo di mela tiepido
•    1 tazza di farina di segale
•    1/2 tazza di farina di mandorle
•    3 cucchiai di olio di mais
•    1 tazza di succo di mela
•    1/2 tazza di pinoli
come si prepara?
Scaldate il forno a 200 °C. Tagliate sia le mele sia le albicocche con una forbice in piccoli tocchetti. Riunite quindi tutti gli ingredienti e impastateli bene con le mani. Quando l’impasto è omogeneo, formatene dei «mucchietti» che farete cadere senza troppa cura sulla placca del forno rivestita di carta da forno. Abbassate la temperatura a 180 °C e cuocete per 20 minuti.

Perché fa bene?
L’ albicocca è tra i frutti con maggiori quantità` di vitamina A (beta-carotene).
È una pianta antichissima, ha infatti piu` di 4000 anni e origini orientali; sembra sia stato Alessandro Magno a portarla in Occidente.
Il frutto e` altamente digeribile, appetibile, ipocalorico e con un indice di sazietà` notevole. Dai primi di maggio fino alla fine di luglio circa regna sui banchi del reparto frutta e verdura dei nostri supermercati. Come per zucca e carote, il suo colore arancione-rosso ci indica che e` ricca di carotenoidi, ovvero precursori della vitamina A. In 100 g di albicocche ritroviamo ben 360 microgrammi di vitamina A: praticamente un paio di etti di questo frutto forniscono il 100% del fabbisogno di vitamina A di un adulto che e` pari a 0,7 mg (cioe` 700 microgrammi). E non ditemi che un paio di etti sono tanti: corrispondono a circa 5-6 albicocche! E`il secondo frutto dove la vitamina A e` così presente... il primo e` il mango.
Anche il potassio le conferisce un punto in più. Ce ne sono ben 350 mg per 100 g: certo, per soddisfare il fabbisogno giornaliero di potassio (circa 3,1 g) ci vorrebbe 1 kg di albicocche, ma possiamo combinare un quantitativo minore con qualche altro alimento da consumare durante i pasti. Anche il contenuto di vitamina C la rende ottima amica per la pelle; stimola inoltre le difese immunitarie nei confronti delle infezioni respiratorie e puo` esser di aiuto a contrastare la formazione di alcuni tumori, specie quello al seno.
Finisce qui? No! Aiuta capelli e unghie a essere più forti ed e` consigliata anche agli anemici per il contenuto di ferro, potassio e magnesio. Ha anche proprietà` lassative, favorite dalla presenza del sorbitolo, uno zucchero di cui e` ricca.
L’86% di questo frutto e` rappresentato da acqua e circa il 2% e` fibra.



SANGRIA AI FRUTTI ROSSI
Ingredienti:
•    2 L di vino rosso
•    500 ml di succo di melograno
•    200 ml di succo di mela non zuccherato
•    250 g di mirtilli
•    250 g di lamponi
•    250 g di pesche
•    250 g di fragole
•    chiodi di garofano
•    ¼ di radice di zenzero
Come si prepara?
Riunite tutti gli ingredienti e lasciate in infusione circa 5 ore prima di servire. Lo zenzero andrà grattugiato fin dall'inizio dell’infusione.
Servire la “sangria” molto fredda… 
Perché fa bene?
L’uva è ricchissima di flavonoidi cioè « coloranti » naturali, che nell'uva si concentrano soprattutto in una parte tanto sottile, ma tanto forte: la buccia dell’acino.
Essa contiene sostanze uniche con poteri farmacologici oramai presi in considerazione molto seriamente dal mondo scientifico. In primis spicca il resveratrolo, una sostanza a cui e` attribuita azione antitumorale e di fluidificazione del sangue, che può limitare l’insorgenza di placche trombotiche. Come antiossidante, il resveratrolo impedisce l’ossidazione del colesterolo LDL, cioè` quello cattivo. Sembra inoltre, vista la sua analogia con la struttura di estrogeni (ormoni) sintetici, che possa funzionare come antagonista dell'attivitaà ormonale, in particolare nell'impedire l’assorbimento di estrogeni, fattore importante dal punto di vista della crescita di tumori ormono-dipendenti.
E`inoltre considerata una sostanza che favorisce la longevità. Nella medicina orientale e` largamente diffuso l’utilizzo di una pianta assai ricca di resveratrolo: il Polygonum cuspidatum, con cui vengono curati disturbi al cuore e al fegato.
Nell'uva il resveratrolo e` contenuto solo nella buccia; in quella dell’acino di uva rossa se ne trovano circa 50-100 microgrammi per grammo di peso secco, e la sua concentrazione nel vino rosso si aggira nel range 1,5-3 mg/l. La sua somministrazione ai ratti di laboratorio ha provocato una riduzione del 98% dei tumori della pelle. Altri antiossidanti non di origine flavonoide ma sempre presenti nell'uva sono l’acido tartarico e quello gallico.
Il primo, chiamato acido cremortartaro, agisce anche come regolatore del pH e svolge un’azione rinfrescante, disintossicante e leggermente lassativa. E` comunemente utilizzato come additivo alimentare con sigla E334 e si ritrova nel mondo vegetale in diverse piante, ma specialmente nell'uva e nel tamarindo. Seguono poi cetrioli, patate e ananas. L’acido gallico ha proprietà` astringenti; e` inoltre un altro antiossidante che lavora a nostro beneficio con potere antiemorragico, utilizzato nei casi di menorragia (anormale perdita di sangue durante il ciclo mestruale).
Ricerche recentissime forniscono un altro motivo per consigliare il bicchiere di vino rosso per pasto: esso permette di regolare il nostro orologio biologico, cioè la melatonina, un ormone prodotto dal cervello. I più` ricchi di questa sostanza sono i vini a base di uve Nebbiolo, Sangiovese, Merlot e il Cabernet Sauvignon. L’uva e` una fonte di ferro assimilabile ed e` consigliata nei casi di anemia, in caso di artriti e reumatismi per la sua azione diuretica, in caso di stipsi grazie alla presenza di fibre e sostanze lassative naturali e in caso di gravidanza o convalescenza per il suo potere disintossicante. Un’ultima, importante notizia: abbiamo parlato di signora in nero e non in bianco: perché?
Dal punto di vista nutrizionale non vi sono differenze, ma l’uva nera « vince » per la maggiore presenza di ferro, e per una quantità` di flavonoidi venti volte superiore rispetto alla bianca.

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